mercoledì 12 luglio 2017

Il punk-teatro di Aldo Augieri

di Mauro Marino – Per “Storielle cliniche” spettacolo del Teatro di Ateneo diretto da Aldo Augieri, in scena lo scorso mercoledì 5 luglio 2017, al Teatro Comunale di Novoli.
C’è un teatro discolo che non si piega al dettato, sfugge, sgretola i canoni. Prova , si prova, immola e sacrifica. Sparla senza straparlare, esatto nelle tessiture sottese al senso: l’ordito fa il pregio di ogni creazione, quello di Aldo Augieri è fatto di filature letterarie forti, antiche, salde.
C’è un teatro solitario, appartato, un teatro della necessità, eroico, “malato” a volte, ma mai bisognoso d’essere curato: l’ossessione registica fa la particolarità, l’unicità della scena, quando manca non c’è Teatro. È teatro spesso visitato dalla genialità per questo, incompreso. Un teatro artigiano, al riparo dalla vezzosità, dalla “finitura”, della leziosità decorativa, dall’ipocrisia del “buongusto”. Un teatro dove l’illusione, il trucco, è manifesto, cifra stessa dello stile. Che farsene dell’esattezza, della “pulizia”, degli eccessi sceno-tecnici? A cosa servono? Servono alla “spettacolo” non al Teatro, quello è altra cosa. Servono a “complicare” ma non alla necessità della scena che è cosa della “parola”, della mistica del testo, del verso, del corpo in atto.
Alcune sere fa, dopo la prima di “Storielle cliniche” di Aldo Augieri visto al Comunale di Novoli mercoledì 5 luglio, ho assistito ad un saggio di danza. Tra le bambine sul palco ce n’era una regalmente “inesatta”. Era lì con le altre sue coetanee con il tutù. Era lì ma, anche, esattamente da un’altra parte. Ecco, Aldo Augieri è quella bambina: è nel, con, per il Teatro ma anche da un’altra parte. Inesatto e crudelmente centrato nel suo canone, nella sua assenza dalla consuetudine teatrale, nella sua particolarità stilistica. Unico e sorprendentemente “solo”.
Ma quanto lavoro per “cucire” queste “Storielle cliniche”. Lo spettacolo, ultima produzione del Teatro di Ateneo “è il risultato di un labortorio biennale, che ha visto il primo anno rivolto alla formazione attoriale e alla riscrittura drammaturgica di testi di letteratura moderna e contemporanea, attraverso operazioni di lettura e scrittura collettive; il secondo anno è stato dedicato alla messa in scena del risultato ottenuto”. Una drammaturgia abbondante. “Palestra” se stessi nell’esercizio della quotidianità; piacere e dannazione la “scrittura” di cui ci si circonda: Bender, Cortazar, Gogol, Homes, Malerba, Sauders, Veronesi, Wallace gli autori che hanno prestato racconti alle “Storielle”.
In scena con Aldo Augieri, straordinario e generosissimo attore “cristico”, la brava giovin-attrice Beatrice Perrone e l’intenso-vecchio Ettore De Matteis.
Un succedersi di travestimenti e di gag interpretate da conigli. Crude, disarmanti, mai compiacenti. Non so perché Augieri abbia scelto dei conigli per raccontare le sue visioni. I conigli siamo tutti noi, impavidi o quelli che di noi son capaci di “parlar chiaro”, di parlarsi con tutto il carico dei turbamenti e delle angosce? Svelano il “contemporaneo” i conigli di Augieri. Apparizioni chiuse nell’armadio di un vecchio vedovo chiuso anche lui, disarmato, fragile, come disarmati e fragili siamo noi “conigli” incapaci di dare corpo al “no”. Sconfitti, alla deriva. Solo la notte aiuta, solo la notte libera allucinazioni e superstizioni. Solo la notte rompe l’ordine di ciò che il Tempo (il giorno) porta. Solo la notte ci toglie dallo stretto cosmo dell’identità per farci esseri somiglianti, significanti e significativi. La chiave, tra le tante disseminate nel testo, l’ho trovata in questo frammento, è Augieri Cucciolo Rabbioso che parla: “se ancora non l’hai capito io e i miei amici punk siamo pappa e ciccia anche se non mi vesto di pelle e metallo per motivi legati alla mia professione ammiro da morire il senso estetico dei punk…”. Questo è Augieri, un meraviglioso punk orgogliosamente capace del suo “no”.
Mauro Marino
“Storielle cliniche” produzione Teatro di Ateneo
Regia di Aldo Augieri
Con Aldo Augieri, Ettore De Matteis, Beatrice Perrone
Aiuto regia: Valentina Menza
Scenografie: Antonio Cazzato, Daniele Sciolti
Costumi: Lilian Indraccolo, Bianca Sitzia
Tecnico del suono: Emanuele Augieri
Luci: Raffaello Vetrugno

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