mercoledì 7 ottobre 2015

W Barbablù





La Compagnia “Io ci provo”, formata da detenuti della Casa Circondariale di Borgo San Nicola di Lecce ha portato in scena al Teatro Paisiello, martedì 6 ottobre, lo spettacolo “Happy Birthaday Barbablù”, ideazione e regia Paola Leone.

In scena Gaetano Spera, Maurizio Mazzei, Giuseppe Ballabene, Cristian Pellizzieri, Gaetano D’Elia, Fiodor Gjoni, Alfonso D’Oriano, Leonardo Costa, Andrea Rossini, Andrea Casamento, Robert Dalipi e Gianluca Rollo.


 
Il teatro è teatro quando nell'atto interroga la natura stessa del suo essere teatro e la vita, nel filtro della scena, decanta il senso, lo chiarifica, lo rende segno e significazione.
A questo abbiamo assistito, martedì 4 ottobre, nel ritorno sul palcoscenico del Paisiello della "Compagnia Io ci provo" diretta da Paola Leone che, dal Teatro della Casa Circondariale di Borgo San Nicola - certamente il miglior laboratorio attoriale della città di Lecce - è tornata ad incontrare il pubblico (tantissimo e tutto in piedi alla fine dello spettacolo) con "Happy birthday Barbablù".

Barbablù. Quello delle fiabe? Non soltanto. Barbablù, un uomo - un attore - di "altro livello", un uomo che "sa dimenticare benissimo se stesso". In scena (solo in quella?) "solo come un dio". Nonostante i clamori intorno, la festa, i balli, le luci, i coriandoli, i bellissimi costumi, lui è solo, compare in potenza di corpo e di voce nella meraviglia di uno smoking e si racconta (e viene raccontato) dialogando con un bastone: quello che l’ha forgiato.

"L'amore è un urto doloroso" il teatro deve necessariamente esserlo e questo rito corale nulla risparmia. Una compagnia di attori maturi, forti, certi. Nessun balbettamento, nessuna leziosità. Nessun arretramento, nessuna soggezione. Solo una straordinaria libertà (e che altro sennò?) declinata in gag-danzate che di volta in volta accompagnano il pubblico nella vertigine di un testo portato dritto, detto con fierezza, con autorevolezza!

Una scena vuota, un velatino taglia in due il palcoscenico, diaframma impercettibile, artificio valorizzato dal sapiente disegno delle luci. Appare e scompare: sogno e realtà, rimando di memoria e presente. "Guardare ed ascoltare" ci forma, ci fa alla vita, cos'altro guida l'esperienza? Noi siamo ciò che guardiamo e ciò che ascoltiamo! Ci “inventiamo le mani per accarezzare la bellezza”, ma non sempre ci riesce. Non sempre, e la tristezza è lì, al limite, plasma l’attesa. “Chi non ha pietre scagli la sua colpa”, la verifichi nel confronto con il mondo, sconti la sua pena, si salvi dal pregiudizio. E sappia offire nuovo sguardo e nuovo ascolto. Questo serve per rinnovare le storie. Questo serve per rinnovare la vita. La nostra e la loro, in libertà! Che altro sennò?

Lo spettacolo torna in scena sabto 17 ottobre, alle 21, al Teatro Comunale di Novoli
 
Mauro Marino


Progetto e Produzione: Io ci Provo, Factory Compagnia Transadriatica; Ideazione e regia: Paola Leone; Aiuto regia: Antonio Miccoli; Drammaturgia: Collettiva; Collaborazione artistica e Drammaturgica: Giuseppe Semeraro; Cura del progetto: Gianluca Rollo; Costumi: Bianca Maria Sitzia; Luci: Davide Arsenio; Elaborazione video e suono: Stelvio Attanasi; Progetto Grafico: Simone Miri; Foto e video: Mattia Epifani.