giovedì 2 ottobre 2014

Lecce 2019, esercizi di partecipazione



di Mauro Marino*

Democratopia si declina nel secondo “bid book” con “Noi scegliamo”: la città sperata da Lecce 2019 diviene palestra di democrazia attiva e partecipata. Siamo ai primi esercizi e ci si accorge che il margine è stretto, scorticare le vecchie abitudini non è facile, intanto, ci si attrezza… Il Forum dei sostenitori - parte attiva nella governance del processo attuativo della candidatura, presente nella Fondazione con suoi rappresentanti nel Consiglio dei Fondatori e nel Consiglio d’Amministrazione - ad oggi unisce 202 tra enti pubblici e privati.
Un piccolo “numero”, se rapportato alla vastità del territorio coinvolto nel processo di “Reinventare Eutopia”: l’intero Salento con Brindisi; l’intera Puglia se consideriamo il supporto che la Regione dà alla candidatura e l’adesione al Forum del Comune di Bari. Necessario allora è continuare nell’opera di sensibilizzazione degli scettici e di coinvolgimento delle tante persone affezionate all'idea che questo “pezzo di Sud” possa divenire una Capitale Europea. Un processo avviato utile alla città al di là della sua designazione. Nel “bid book”, c’è un ipotesi di futuro da coltivare e far crescere a garanzia della particolarità di una terra da sempre aperta all’ascolto, all’accoglienza e al passo lungo della “pazienza”.
I prossimi sono giorni cruciali, giorni di attesa, lunedì 6 ottobre la città si trasformerà in un laboratorio, il fare riempirà le strade, questo l’invito dello staff di Lecce 2019 a cui il Forum dei Sostenitori si associa mettendo in campo la sua forza operativa. Un giorno per saggiare e verificare l’adesione della città al progetto della Candidatura. Realizzare l’obiettivo è una straordinaria opportunità per dare slancio ad un’economia ferma e per dare senso al sentimento di una comunità che negli ultimi decenni ha più volte mostrato di aver perso la mira del futuro. Una comunità che ha bisogno di crescere, di definire un senso di responsabilità, di vicinanza e di cura del Bene Comune spesso ferito dall’indifferenza e dall’incuria. L‘unità di una cultura proviene dal sistema di speranze che in essa viene delineato. “Energia” e “speranza” sono dunque il motore, il motivo dell’essere in gara. Pensare, progettare e fare devono divenire un tutt’uno per consegnare all’Europa ciò che si è promesso. L’Agenda Politica e l’Agire Civico devono trovare armonia, accordarsi per elaborare l’essere un unico “noi” e per poter porre rimedio alla “mancanza di fiducia” nelle virtù cittadine spesso sconosciute, tradite, poco valorizzate… per dare energia al processo di costruzione della Capitale della Cultura Europea. Lo scetticismo è certamente un danno e il lavoro di chi crede nella possibilità di uno sguardo altro e nuovo sulla città e sul suo territorio deve puntare  ad alleviare quel sentimento, portandolo a declinarsi al plurale. Una bella scommessa che ci chiama tutti a lavoro.

*Fondo Verri
Forum dei sostenitori di Lecce 2019

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